Eppur si muove – Galileo tra luce ed ombra
Eppur si muove – Galileo tra luce ed ombra

Deda Cristina Colonna, voce recitante, regia
Massimiliano Toni, clavicembalo, tastiere
Serkan Mesut Halili, kanun
alTretracce (Massimo Arbarello, Mario Sebastiano Di Bella), impianto d’ombre

Novara, Teatro Faraggiana – 10 Gennaio 2020


La celebre frase ‘Eppur si muove’, attribuita a Galileo Galilei da Giuseppe Baretti (1719-1789) evoca le alterne vicende dell’homo novus, che con le sue scoperte eclissò il pensiero dogmatico ed aprì la strada alla scienza moderna. Avuta notizia del nuovo cannocchiale fabbricato in Olanda e perfezionatolo con le ottime lenti dell’industria veneta, Galileo Galilei lo trasformò in un nuovo e sorprendente strumento ottico e lo rivolse al cielo. In pochi giorni scoprì le asperità della superficie lunare, le miriadi di stelle formanti la Via Lattea, le nebulose. 
Il 10 gennaio 1610 Galileo riuscì a confermare l’esistenza dei satelliti di Giove ed a provare quindi che non tutto girava intorno alla terra! Fu una scoperta sensazionale, che suscitò polemiche violentissime perché indicava, contrariamente alla Sacra Scrittura, che la Terra non è il centro del mondo. Dopo un primo avviso e l’intimazione di astenersi dal professare le verità scientifiche da lui scoperte, fu accusato di eresia dal Tribunale dell’Inquisizione e costretto ad abiurare il suo credo scientifico all’età di settant’anni. Morì cieco, ma senza mai perdere la fede nella verità.

Il 10 gennaio 2020 ‘Eppur si muove’ al Teatro Faraggiana ricorda Galileo a 410 anni dalle sue prime scoperte e propone di ripercorrere la storia di uomo che ha celebrato con la sua vita e con la sua opera la libertà di pensiero e l’autonomia della scienza.

Testi tratti dall’epistolario di Galileo, da Vita di Galileo di Bertolt Brecht, Aeropagitica di John Milton e dai verbali del Tribunale del Sant’Uffizio illustrano in toni accesi, leggeri, ironici, accorati la personalità dello scienziato pisano e la dolorosa vicenda della scomunica.
Deda Cristina Colonna recita, accompagnata da Massimiliano Toni e Serkan Halili, che eseguono brani di Monteverdi, Mayone, Storace, Faconiero, Frescobaldi in un dialogo tra il clavicembalo ed il kanun (strumento tradizionale turco) che esplora diverse culture musicali. 
La compagnia AlTREtracce elabora un suggestivo tessuto di immagini, effetti e giochi d’ombra per completare il ritratto di Galileo durante lo spettacolo; la natura impalpabile e mutevole, inafferrabile dell’ombra è misteriosa ed evoca le trasformazioni sceniche tipiche del teatro barocco, dando forma ad un ricco lavoro sperimentale.

About Us

Bifrost is a very clean and contemporary WordPress Theme which fits any needs, it finds use in different purposes like agencies, freelancers, photographer, e-commerce stores.

hello@neuronthemes.com